Di Paolo Genovese
Italia, 2016
Sette amici si incontrano a cena
e la complicità, la noia o forse la curiosità li portano a fare un gioco che ne
metterà a rischio le rispettive esistenze…forse.
Lele, Carlotta, Peppe, Bianca,
Eva, Rocco e Cosimo non sembrano avere molto da nascondere eppure, condividere
chiamate e messaggi ricevuti durante la cena sui propri cellulari, scoprirà un
mondo nascosto dentro ognuno di loro.
Paolo Genovese apre le porte
della “scatola nera” dell’italiano medio, il cellulare, attribuendogli un
potere assoluto e catartico, in grado di tracciare il profilo del possessore
fino a diventarne possessore a sua volta. Il proprietario posseduto e quindi
schiavo dei segreti contenuti in una Sim: foto, numeri, conversazioni, persone
virtuali che esistono grazie al potere esercitato sui riceventi. Un potere
sempre più grande quanto più estremi sono i segreti che cela. Ma se per gioco,
durante il tempo di un’eclisse, i misteri dovessero venire a galla in un gioco
al massacro, nessuno sarebbe più lo stesso. “Chi è senza peccato scagli la
prima pietra”, laddove il peccato risulta il convenzionalismo che rende schiavi
al punto che la trasgressione è la ricerca di libertà. Sette personaggi, cinque
coinvolti ed invischiati in intrecci morbosi, uno saggio e poi Bianca; la
quint’essenza di quella libertà, ingenuità e trasparenza che dovrebbe restarci
attaccata addosso per la vita e che invece perdiamo inquinati dai vizi che ci
accadono strada facendo. Un gioco al massacro che coinvolge e sconvolge i
protagonisti in un “Carnage” più bonario della versione di Polanski ma che
punta ugualmente il dito contro manie e fobie del nostro tempo. Man mano che
l’eclisse si compie i misteri crescono e detonano fino a far piazza pulita di
ciò che rimane dei buoni sentimenti ma col suo finire ecco che magicamente si
piomba in uno stato onirico indefinito tanto e tale da pensare “sogno o son
desto”? La realtà si confonde con “il sarebbe potuto accadere” e lascia il
dubbio allo spettatore su cosa nella vita sia necessario: convenzioni o verità.
Io non ho dubbi e voi?
Un plot già visto e forse
eccessivo ma mai assurdo. Un cast compatto ed affiatato, una boccata d’aria
fresca con attori perfetti nella loro normalità. Bravi.
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