“Ci sono film che non si vedono su di uno schermo. Ci sono scene che sei obbligato a vivere e sulle quali non puoi chiudere gli occhi. Che ti porti dentro e che riaffiorano nei momenti di quiete, oppure, portate da una scintilla casuale. Ogni vita per miserevole che sia è l'unico vero film del quale saremo mai attori e registi. Nel quale non sempre riusciremo a decidere ruoli e finali ma che porteremo sempre con noi, impresso nella memoria più profonda, unica ed esclusiva. Nessuno potrà interpretarci né leggerci bene quanto potremo fare noi stessi che siamo i soli ad avere la visione più ampia e totale delle cose. Il nostro pianto, il nostro dolore, rimangono incisi più a fondo di qualunque altra gioia perché è solo da questi che può nascere la forza di reagire. La nostra carezza più intima sarà il ripercorrere questi fatti scandalosi o tragici con la tenerezza di chi segue fatti destinati ad essere, con la sola certezza che siano inevitabili. Essere per continuare ad essere.”

domenica 18 agosto 2013

Amiche da morire

di Giorgia Farina

Cosa hanno in comune la prostituta Gilda, la sposina Olivia e la iettatrice Crocetta? Niente fin quando l’esigenza di occultare un delitto non le costringe ad una convivenza forzata e ad un’amicizia di facciata per salvare le apparenze. Sulle loro tracce, un ispettore con la giusta intuizione, sullo sfondo di una assolata isola mediterranea.
Amiche da morire è una simpatica commedia di quelle delle quali sentiamo il bisogno per trascorrere una serata divertente. Buoni i tempi scenici e la sceneggiatura, bella la location, bravi gli interpreti. Primo lungometraggio della regista Giorgia Farina è un piccolo film che rischiara l’orizzonte della commedia italiana. Dialoghi intelligenti dallo humor sottile e mai gridato, scevro di turpiloquio  e capace di strappare più di una risata di cuore alla platea.
Giocato sulla commedia degli equivoci e costruito con intelligenza consente alle tre interpreti principali di esibirsi in chicche umoristiche senza mai perdere credibilità né stile.
Claudia Gerini nei panni di Gilda sfodera tutto il suo charme da sirena ammaliatrice alternandolo ad una divertente maschera comica; Cristiana Capotondi interpreta con candore il ruolo dell’oca Olivia, ispirandosi di certo all’indimenticabile Lorelei Lee di “Come sposare un milionario”;  è per Sabrina Impacciatore il personaggio di Crocetta, la più comica e grottesca anche se la buona prova, rischi a volte di farla scivolare nel ridicolo.
Vinicio Marchioni, il Freddo del telefilm “Romanzo criminale”, veste i panni del Commissario Malachia; simpatico ma a volte un po’ troppo sopra le righe.
Globalmente un buon film dalle poche pretese e per questo ben riuscito.
Ricordiamo la sequenza omaggio a Sergio Leone.

Godibile